Più tempo, ma non troppo. Tre giorni. Sono quelli che si prende la Cassa depositi e prestiti, insieme ai fondi Blackstone e Macquarie, per ragionare ancora sulla nuova offerta per Autostrade. I soldi resteranno gli stessi di quelli messi sul piatto il 23 febbraio e cioè 9,1 miliardi, ma bisogna decidere il destino di una parte di questi soldi. Sono 1,5 miliardi “virtuali”, legati alle garanzie sui rischi: se quest’ultimi si tramutano in fatti certificati dalle decisioni della magistratura allora quel miliardo e mezzo lo deve pagare Atlantia, la casa madre di Autostrade. Il ragionamento ancora aperto è questo: quelle clausole vanno alleggerite? E di quanto? Oppure è più opportuno lasciarle così come sono?
Gli interrogativi non sono di poco conto. Perché .....
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