(Reuters) - Il piano sui Non performing loan che UniCredit presenterà a Bce entro il 28 febbraio è quello già concordato con la vigilanza europea, e Bce ne è"molto contenta, non ci sono state nuove richieste".
Lo ha detto il Ceo Jean Pierre Mustier a una platea di investitori riuniti a Milano, secondo una persona presente all'incontro, centrato sul prossimo aumento di capitale da 13 miliardi.
L'aumento partirà il 6 febbraio e a breve dovrebbe essere firmato il contratto con il consorzio delle banche per la sottoscrizione dell'inoptato, secondo alcune fonti vicine alla situazione.
Prima del 6 ci sarà quindi una riunione del consiglio d'amministrazione della banca che stabilirà ufficialmente la data di avvio e lo sconto sul prezzo teorico ex opzione, visto tra 30 e 40%.
Il piano presentato a dicembre al mercato prevede il calo in tre anni delle sofferenze lorde da 65,4 miliardi a 19,2 attraverso una serie di operazioni, fra cui la cessione a breve di 17,7 miliardi a un veicolo controllato al 50,1% da Pimco e Fortress.
Una tempistica decisa dalla banca, secondo le fonti, consapevole che gli effetti di queste operazioni, con la svalutazione delle sofferenze a un prezzo di mercato per un onere di 8,1 miliardi, porteranno per pochi giorni il Cet1 attorno all'8%, sotto il target minimo fissato dalla Bce. La svalutazione delle sofferenze è peraltro la principale causa della perdita monstre di 11,8 miliardi con cui la banca chiuderà il 2016
Dal gap anche solo temporaneo sui ratio deriva l'obbligo di invio a Bce di un piano di rafforzamento patrimoniale, che è però quello già concordato passo passo nei mesi scorsi con Francoforte, secondo le fonti.
Il termine del 28 febbraio per la presentazione di un piano sugli Npl non è una peculiarità di UniCredit. E' stato fissato per diverse banche italiane ed europee, secondo una fonte vicina alla situazione, ed è un follow-up della nuova guidance della Bce sui non performing loan diffusa l'anno scorso.
