Sulle banche venete pende ancora la scure del bail in. Le trattative tra il governo italiano e l'antitrust Ue delle due banche vengono definite difficili da diverse fonti finanziarie.
Le perdite pregresse e prevedibili non possono essere coperte dagli aiuti pubblici.
Il fondo Atlante II è disposto a scendere in campo solo per lo smaltimento delle sofferenze e non per contribuire all'obolo di un miliardo chiesto da Bruxelles. Il ministero del Tesoro vorrebbe uno sconto dalla Commissione Ue, proponendo di aggiungere ai 2.200 prepensionamenti oltre 1.400 esuberi e un taglio di circa il 10% degli stipendi. Ma per il momento la reazione del team di Margrethe Vestager sarebbe fredda. La sensazione, aggiunge una fonte, è che l'Europa non voglia creare troppi precedenti con i salvataggi di Stato: passi per il Montepaschi, banca sistemica, ma per essere credibili bisogna sacrificare qualcuno. E in questo caso parliamo di due banche non quotate, che pesano sull'economia del territorio ma solo per il 2% sul sistema tricolore, dunque sono «sacrificabili» sull'altare del rigore europeo.
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