Forti vendite sul titolo Carige, che a Piazza Affari ha ceduto il 3,34% nella prima seduta dopo la sfiducia da parte del consiglio di amministrazione all'ad e direttore generale Guido Bastianini, arrivata venerdì a mercati chiusi. "Il nuovo amministratore delegato
arriverà a giorni. Comunque prima della fine del mese. La ricerca è già in atto", ha assicurato il presidente di Banca Carige, Giuseppe Tesauro.
Secondo indiscrezioni dell'Ansa, il Comitato nomine della banca che si è riunito oggi avrebbe scelto tre nomi di dirigenti interni da sottoporre al consiglio di domani per la nomina a direttore generale: secondo fonti qualificate la scelta cadrà quasi certamente su Gabriele Delmonte, responsabile crediti di Carige, già dg di Carige Italia.
Intanto la banca ha perso altri tre consiglieri: con effetto immediato oggi sono usciti Claudio Calabi, Alberto Mocchi e Maurizia Squinzi: i primi due erano stati indicati in cda dagli azionisti Volpi-Spinelli, mentre la Squinzi era stata indicata dallo stesso Malacalza ma nell'ultima votazione aveva votato contro la revoca delle deleghe all'amministratore delegato, che dalla primavera 2016 stava guidando le delicate operazioni di ristrutturazione della banca. Vittorio Malacalza è il primo singolo azionista della banca, con una quota del 17%, e vice presidente.
Il nuovo strappo porta a cinque su 15 i consiglieri che hanno preferito andar via da Carige (senza contare Bastianini). Le dimissioni immediate sono state motivate in quanto in disaccordo con "le motivazioni e le modalità" che hanno portato il consiglio a votare la sfiducia all'amministratore delegato. La banca sta vivendo un momento molto delicato, alle prese con un imminente aumento di capitale (che potrebbe arrivare a 600 milioni) e con la vendita degli Npl.
"Abbiamo detto che siamo fermi nel nostro intento e quindi contiamo di mantenere tutti gli impegni presi e anche i tempi che avevamo concordato con Bce" ha detto nel week end il presidente Giuseppe Tesauro a proposito dei colloqui avuti con Francoforte e escludendo ipotesi di commissariamento dell'istituto.
