In attesa che si chiuda la complessa operazione di aumento di capitale da un totale di 560 milioni, è finalmente svelato il mistero della singola posizione dal valore lordo di 500 milioni che nell’ultimo trimestre del 2016 era finita tra i crediti deteriorati. Nelle tabelle di presentazione dei risultati del terzo trimestre del 2017 dell’istituto di credito genovese, alla voce “ingressi a deteriorato”, dove appunto si dà conto dei crediti diventati da sani a “malati” e finiti perciò nel grande calderone dei “non performing loan” o npl, si scopre un dato riferito all’ultimo trimestre dell’anno scorso particolarmente elevato: 644 milioni di euro, contro i 111,8 milioni del trimestre precedente e i 100,5 di quello successivo. Di più: di questi 644 milioni che si sono trasformati in crediti deteriorati, 500 – precisano le tabelle del terzo trimestre – sono “riconducibili a un’unica posizione”, insomma, a un singolo soggetto.
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