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Carmignac è positiva su Europa ed Emergenti

Pubblicato il 20/12/2017 alle ore 14:50:47

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 20 dic - Per il 2018 siamo ottimisti sia sull'Europa che sui mercati emergenti, dove i cicli economici stanno superando le fasi iniziali e dovrebbero restare solidi grazie al commercio globale, ai bassi livelli di inflazione e ai gap in termini di produzione, che sono ancora buoni. Al contrario, stiamo assistendo a un'economia statunitense in stadio avanzato, se escludiamo gli effetti a breve temine dovuti alla recente rendicontazione delle scorte e alla domanda legata alla ricostruzione del post uragano Harvey. Venendo alla buone notizie, la prima potrebbe essere il sostegno che le riforme governative supply-side potrebbero dare nella risoluzione di problemi strutturali in alcune aree cruciali, come ad esempio Europa, India e Cina. La seconda e' rappresentata dal fatto che gli attuali rischi geopolitici - che in Medio Oriente sono ancora in secondo piano, mentre in Corea del Nord sono al centro della scena - possano essere risolti grazie all'intensificazione delle negoziazioni


Infine, tra le principali fonti di rischio, vediamo le sopravvalutazioni e l'indebitamento dei mercati dei Titoli di Stato core, in particolare negli Stati Uniti e in Germania, e la riduzione della liquidita' da parte della Banca Centrale a fronte di elevate valutazioni dei prezzi. Per quanto riguarda i mercati azionari, le fonti di alpha continueranno a essere presenti nei settori dei mercati emergenti con una minor penetrazione, come ad esempio le banche in Argentina e il comparto innovazioni nel settore dell'intelligenza artificiale in Cina. Nei mercati sviluppati, e in particolare in Europa, l'alpha generera' opportunita' in settori in via di consolidamento, caratterizzati da una crescita trainata dall'economia domestica - come le compagnie aeree low cost - cosi' come nei settori dei servizi alle imprese e dei beni di consumo voluttuari, sempre ponendo attenzione al fatto che quest'ultimo e' particolarmente influenzato dal trend rialzista dell'euro. Al momento riteniamo che il settore che presenta il maggior rischio siano i titoli esposti al ciclo economico statunitense, nel caso in cui il piano di riforme fiscali dell'amministrazione Trump disattendesse le aspettative, e in particolare nella seconda meta' dell'anno, ovvero quando avremo minori livelli di volatilita'. Nel reddito fisso, i mercati obbligazionari core sono sopravvalutati e, di conseguenza, stimiamo che la riduzione del Bilancio della Fed, il cui impatto sara' visibile principalmente nella seconda meta' dell'anno, avra' un effetto negativo per i prezzi delle obbligazioni. Nel vecchio continente i tassi a breve scadenza resteranno stabili fino al 2019 per effetto della politica monetaria della Bce. Infatti, le curve europee potrebbero irrigidirsi ulteriormente, a mano a mano che la Bce portera' avanti il quantitative tightening. Negli Stati Uniti, invece, stimiamo un ulteriore appiattimento della curva, visto lo stadio avanzato dell'economia, e un possibile calo della spesa dei consumatori e degli investimenti nel 2018. *


Membro del Comitato Investimenti di Carmignac "Il contenuto delle notizie e delle informazioni trasmesse con il titolo "Parola al mercato" non possono in alcun caso essere considerate una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento ne' raccomandazioni personalizzate a qualsiasi forma di finanziamento. Le analisi contenute nelle notizie trasmesse nella specifica rubrica sono elaborate dalla societa' a cui appartiene il soggetto espressamente indicato come autore. L'agenzia di stampa Il Sole 24 Ore Radiocor declina ogni responsabilita' in ordine alla veridicita', accuratezza e completezza di tali analisi e invita quindi gli utenti a prendere atto con attenzione e la dovuta diligenza di quanto sopra dichiarato e rappresentato dalla societa'".



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