In tre mesi il titolo ha corretto da 2.4 a 1.57 euro dell'altro giorno. Un vero proprio crollo giustificabile con un altrettanto veloce cedimento del margine di raffinazione (con prezzi del crude oil in aumento, la qualità del greggio estratto è migliore e necessita di minor raffinazione).
Mediobanca ha cambiato opinione sul titolo passando ad una raccomandazione positiva perché, è chiaro, punta ad un recupero tecnico che potrebbe consentire il raggiungimento di area 1.90 euro, dove si colloca un ampio gap. Al momento, il segnale di allungo scatterà al superamento di 1.75 euro in chiusura ma sarà affidabile solo se il prezzo del crude oil scenderà sotto i 60 dollari al barile. Al contrario, meglio lasciar perdere perché il rischio sarà elevata.