Il presidente Usa, Donald Trump, ha dichiarato ieri di voler introdurre nuovi dazi sull'acciaio (25%) e sull'alluminio (10%). I dettagli concreti dell'azione commerciale restano da definire, anche perché ci sarebbero discussioni in corso sull'applicazione ed eventuali esenzioni dai dazi. Comunque le nuove tariffe dovrebbero essere annunciate settimana prossima.
Si tratterebbe di misure molto simili alla prima delle tre proposte presentate settimana scorsa dal Department of Commerce Usa nella Section 232 al presidente Trump: una tariffa generalizzata pari ad almeno il 24%, un dazio minimo del 53% rivolto a 12 Paesi, tra i quali Cina, Corea del Sud, Russia, Turchia, affiancato da blocchi all'import da questo stesso gruppo ai livelli del 2017; una quota dell'import per tutti pari al 63% del valore dell'anno precedente. Queste nuove tariffe avranno un chiaro impatto inflazionistico su prezzi delle materie prime, ma anche sui prezzi finali dei tubi.
Questa mossa ha, dunque, ripercussioni negative sui produttori che utilizzano queste materie prime in Usa come i produttori di auto e altri settori industriali ma potrebbe avere ulteriori impatti nel caso di inizio di una guerra tariffaria tra Paesi. Tra le società impattate che producono negli Usa ci sono Fiat Chrysler , Cnh Industrial , Tenaris Brembo , Interpump e Sogefi .
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