Sergio Marchionne rischia di scatenare l'invidia dei colleghi americani Mary Barra, presidente e ceo di Gm, e James Hackett, numero uno di Ford.
Allo stesso tempo, l'ad di Fiat Chrysler Automobiles, potrebbe guardare con meno timori alla sentenza che le autorità Usa stanno per emettere nei confronti del Lingotto, per il caso delle emissioni diesel di 104mila veicoli. Il presidente degli Usa, Donald Trump, ha infatti descritto l'italiano che ha conquistato e salvato Chrysler Group, come «il mio uomo preferito». Le parole sono state pronunciate dal capo della Casa Bianca durante un incontro con i top manager dell'auto.
A spingere Trump a elogiare Marchionne, prendendolo come esempio virtuoso, è stata in particolare la volontà di Fca di investire risorse negli Usa, contribuendo alla crescita dell'occupazione e allo sviluppo dell'economia. Parole, inoltre, che suonano anche come un primo ringraziamento ufficiale da parte della Casa Bianca, visto che tra meno di un anno Marchionne lascerà il vertice di Fca.
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