Nessuna imposizione dal Governo anche se la preferenza dell'esecutivo va a un solo player che si occupi della connettività (e che sia sotto il controllo di CDP). Per cui, nessun esproprio e soprattutto assoluta libertà per Tim se aderire al progetto o no. La risposta di Gubitosi appare del tutto scontata anche perché, oramai è chiaro, il rilancio dell'azienda telefonica passa proprio dallo scorporo della rete e dalla sua remunerazione.
In buona sostanza, il Ministro lancia la palla nel campo avversario (anche il Governo ha la necessità di aumentare i volumi che produce Open Fiber perché la posa della fibra è troppo lenta) e attende una risposta. Inizia il gioco dei rimpalli che proseguirà per qualche settimana sino a quando qualcuno deciderà di fissare un punto fermo. Da quel momento, si entrerà nel vivo della trattativa. Se ne riparla il prossimo anno.