Siamo in presenza di un crollo verticale, comune a tutti i titoli del settore in questo momento, tanto che stiamo assistendo al passaggio da 13.5 euro a 9 euro senza alcuna reazione degna di nota. Il tutto in circa 3 mesi, a conferma che il trend di brevissimo è pesantissimo. La dinamica negativa ha spinto tutti gli oscillatori in zona negativa non solo per quanto concerne il time frame giornaliero ma anche quello settimanale. Appare evidente che, ai valori correnti vi sono maggiori possibilità di recupero che non di nuova correzione e la condizione grafica del titolo comincia a farsi sempre più interessante in questa fase di mercato.
La caduta dei prezzi è notevole e, in questo momento, si può intervenire o sulla formazione di un nuovo eccesso negativo che si può identificare nel raggiungimento di area 8.60/65 euro oppure al primo vero recupero. In tal caso, il segnale scatterà al superamento di 9.55 euro in chiusura.
In entrambi i casi, il target si colloca a 10.50 euro.
Ai prezzi correnti, il rischio continua a essere troppo alto ed è preferibile agire alla formazione di uno dei due movimenti individuati.
