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Affare Tim: coinvolta anche Poste Italiane?

Pubblicato il 25/11/2021 alle ore 01:09:11

Via il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, Mario Draghi ha fatto sapere ai ministri Giorgetti, Colao, Franco e all’amministratore delegato della Cdp Dario Scannapieco, che ha in mano circa il 10 per cento di Tim, e poi al potente Franco Gabrielli, autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, quanto segue: ‘’Cari signori, Tim è un asset strategico del Paese (Sparkle con i suoi cavi sottomarini, Telsy attiva nella cybersecurity), che diventa con Noovle, quale data center & cloud, ancor più strategico”.


Quindi il premier è arrivato a mettere il dito nella piega: il governo è favorevole allo "spin off" di Tim, vale a dire lo scorporo dei servizi commerciali (ServiceCo) e della Rete (NetCo). Se Bolloré mira alla conquista di Tim come veicolo per trasmettere non solo dati ma contenuti (Vivendi ha in tasca il 23,8% di Mediaset), lo Stato punta al controllo delle infrastrutture strategiche.

Draghi ha scoperto l’asso nella manica: “Se con Vivendi non si trova un accordo sul piano industriale dello “spin off” (difesa dell’occupazione e sviluppo della rete), oltre alla Golden Power da parte del governo, nulla vieta che Poste Italiane possa entrare nella partita Tim e schierarsi con Cassa depositi e prestiti”. Da parte sua, l’amministratore delegato di Poste, Matteo Del Fante, ha già dato al governo la sua disponibilità.


Fonte - Dagospia


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